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Dolce simbolo della cucina italiana: il tiramisù!

Un dolce tipico del periodo primaverile, ma buono sempre e in ogni stagione, il tiramisù si prepara con i savoiardi, con o senza glutine, inzuppati in una tazza di caffè ammorbiditi da una soffice crema di mascarpone. Gocce di cioccolato o fragole? Ci sono tante varianti disponibili per tutti i gusti.

La storia del tiramisù

Il tiramisù nasce a Treviso nella seconda metà dell’Ottocento secondo una tradizione contadina trevigiana, lo Sbatudin, che prevedeva tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero fino a divenire una crema spumosa. Ogni famiglia personalizzava la crema con aggiunta di altri ingredienti, come caffè, liquore, biscotti, burro, ricotta, panna o cacao, ad esempio.

Prima della produzione industriale dei savoiardi si preparava questo dessert con biscotti friabili fatti in casa e nelle famiglie più povere con focaccia o pane vecchio imbevuto di caffè. Ed è proprio con l’aggiunta di savoiardi, burro e cacao che si è arrivati alla prima versione di tiramisù.

Una curiosità: secondo una leggenda locale tramandata a voce e nascosta per tanto tempo, il tiramisù sarebbe nato in una casa di piacere posizionata nel centro storico di Treviso. La padrona del locale avrebbe creato questo dolce afrodisiaco e corroborante per offrirlo ai suoi clienti alla fine delle serate.

Verso gli inizi degli anni Settanta, il tiramisù viene, per la prima volta, inserito nel menu dei dolci di un ristorante chiamato Le Beccherie. Ma se fino ad ora poteva sembrare che il tiramisù provenisse da una sola regione italiana, non è così. Infatti, non è solo il Veneto la regione italiana che si contende la storia del tiramisù ma anche quella del Friuli Venezia Giulia.

Tiramisù: la ricetta originale

La ricetta originale del tiramisù è molto semplice e prevede pochi ingredienti. Prima di tutto si parte dai tuorli, che vengono sbattuti in planetaria o con le fruste insieme allo zucchero fino a creare una crema chiara e spumosa. Poi si unisce il mascarpone (che deve essere fuori frigo da 5 minuti) e, se servisse, si possono usare le fruste per renderlo più morbido.

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A questo punto, la ricetta originaria di Treviso non prevede altri passaggi sulla crema, mentre più comunemente a parte si montano gli albumi a neve ben ferma per unirli ai tuorli, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto per non smontarli.

Il passaggio successivo è comune un po’ a tutte le ricette: bisogna inzuppare i savoiardi con il caffè per qualche secondo (non troppo, per evitare che diventino troppo molli e non troppo poco per non farli diventare duri). A questo punto si dispongono in uno strato su una pirofila che viene guarnita con la crema per un paio di volte.

Una volta messo in frigorifero il tiramisù deve rimanerci per alcune ore quindi, alla fine, viene spolverato il cacao amaro e servito freddo.

Le varianti del tiramisù

Una delle varianti più diffuse del tiramisù è quella del tiramisù con Pavesini, che per la loro consistenza ben si prestano per fare da base a questo dolce. Ovviamente, essendo più corti e piccoli dei comuni savoiardi, ce ne vorranno di più per le due basi di tiramisù, ma la loro consistenza è perfetta per un risultato di qualità.

Altra variante di tiramisù molto nota è il tiramisù alle fragole, perfetto d’estate e per chi non ama particolarmente il cioccolato. Il procedimento è identico a quello della ricetta tradizionale, ma le fragole sostituiscono, appunto, il cacao amaro.

Voglia di un tiramisù sfizioso? Prova il tiramisù al pistacchio: una vera delizia per gli amanti di questa frutta secca.

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Invece, per chi soffre di allergie, ci sono diverse varianti: il tiramisù senza uova, che prevede l’impiego della panna o ancora, per chi è particolarmente attento alla dieta, il tiramisù dietetico è simile a quello senza uova ma prevede l’utilizzo della ricotta.